Windows 10 sta facendo molto discutere per la gestione della privacy, non molto trasparente, adottata da Microsoft con il nuovo sistema operativo. Windows 10 di default raccoglie molte informazioni in merito all’utilizzo del computer, dalla cronologia di navigazione, password di rete, hardware utilizzato, registrazioni vocali, telemetria e altri dati personali.
Inoltre gli aggiornamenti del sistema sono diventati automatici e l’utente non ha possibilità di disabilitarli nella versione Home, ovvero la più comune (con la versione Professional si possono modificare alcuni parametri che vedremo in seguito). Ne consegue che Microsoft può apportare miglioramenti, aggiornamenti di sicurezza ma anche nuove funzionalità, senza l’autorizzazione dell’utente ma bensì in modo automatico. Già questo lascia molto perplessi, in quanto Windows 10 diventa un sistema o meglio un servizio su cui si ha un controllo limitato.
Questo può essere un bene per alcuni utenti poco esperti ma anche un male perché non è possibile gestire in modo autonomo il proprio computer, con il rischio di trovare nuove app e programmi che girano in background, che trasmettono dati in modo continuo a Microsoft.
Ed è proprio qui la novità della nuova piattaforma: Windows 10 non è stato concepito come un prodotto o semplice sistema operativo, ma come un SERVIZIO in continua evoluzione. Non vedremo più nuove milestone come in passato, ma ogni nuova funzionalità verrà rilasciata come aggiornamento automatico appena disponibile, diventando a tutti gli effetti una piattaforma in continuo mutamento.
Windows 10 e il Contratto per i Servizi
Alla prima installazione di Windows 10 viene proposto un contratto di servizi (EULA). Quasi nessun utente legge con attenzione tale contratto e il più delle volte si accetta a priori per concludere l’installazione velocemente. Accettando la licenza di utilizzo, si autorizza Microsoft a raccogliere e inviare dati di vario genere ai propri server. A tutti gli effetti è un contratto che da alla Microsoft (e aziende terzi) diritto di utilizzare e gestire come vogliono i dati raccolti.
Siamo noi stessi che accettiamo di utilizzare Windows 10 a tale condizioni.
Nessuno ci obbliga ad aggiornare all’ultima versione di Windows 10, possiamo benissimo continuare a utilizzare Windows 7 oppure Windows 8.1 (che cambia di poco).
L’ultima versione non è detto che sia migliore e più stabile o più sicura….anche se sembra che abbiano fatto un ottimo lavoro e non presenti grossi problemi.
Ma è gratuito….. perché non aggiornare?
Innanzitutto è gratuito fino a Luglio 2016 e solo per utenti consumer, dopo tale data sarà a pagamento. Microsoft è un’azienda e come tale deve guadagnare per continuare a rimanere nel mercato. Se offre gratis un sistema operativo, dove lavorano molti sviluppatori, programmatori, esperti di marketing ecc deve comunque avere un ritorno economico…giusto?
Microsoft principalmente monetizza con le vendite agli OEM, la vendita delle licenze al consumatore finale rappresenta solo una minima parte del fatturato. Altra parte del fatturato è dato dai servizi Premium, inizialmente offerti gratuitamente ma con funzioni limitate per invogliare l’utente a passare alla versione a pagamento che offre funzioni aggiuntive. Inoltre trae profitto anche dalla pubblicità e dalle informazioni e dati che raccoglie in forma anonima, per poi utilizzarli non solo per migliorare il sistema operativo ma anche per statistiche interne oppure rivenderli a terzi (esempio produttori di Software o Hardware).
L’ultima versione di Windows si sta muovendo in una direzione diversa da come eravamo abituati a concepire il tradizionale sistema operativo. Windows 10, come visto sopra, sta diventando un servizio più che un software, sempre più legato al Cloud centralizzato di Microsoft, dove riesce a gestire in modo più mirato e veloce, i servizi che offre, i quali saranno col tempo sempre più legati tra loro e quindi sincronizzati con informazioni condivise.
Windows 10 e Privacy
Con il nuovo sistema operativo di Redmond, bisogna prestare molta attenzione alla Privacy, specialmente in ambito aziendale.
Al giorno d’oggi moltissime aziende, cercano di acquisire più informazioni possibili dagli utenti per riuscire a vendere i loro servizi o prodotti e offrire pubblicità mirata basata su interessi e abitudini. Per aumentare i loro profitti e differenziarsi dalla concorrenza, raccolgono molti dati anonimi quali, software utilizzato, hardware usato, ma anche dati demografici, posizioni, luoghi visitati, interessi e abitudini, nonché ricerche effettuate, acquisti, siti preferiti e cosi via….Basta notare quando si installa un’app nello smartphone ai dati a cui richiede accesso. Un approfondimento lo possiamo trovare nell’articolo: Guida alla privacy su internet – Google e i nostri dati
Microsoft non è da meno e con Windows 10 raccoglie ancora più informazioni rispetto le versioni precedenti. Con le impostazioni di default molti dati vengono sincronizzati con lo storage Cloud di Microsoft senza che l’utente se ne renda ben conto. Molti diranno: non ho nulla da nascondere! Nemmeno io…ma con il computer faccio acquisti online con carta credito, utilizzo home banking, prenoto viaggi e conservo le foto delle vacanze, nonché contabilità personale. Di sicuro questi dati non vengono trasmessi in blocco a Microsoft ma è chiaro che comunque raccoglie determinate informazioni (vedere più avanti)
Diversi utenti si lamentano in rete che il nuovo SO è poco sicuro e viola la privacy personale. Precisiamo alcuni punti:
- Sicurezza: la sicurezza assoluta non esiste con nessun sistema operativo. Microsoft rilascia regolarmente patch di sicurezza appena scopre vulnerabilità. La maggior parte dei problemi di sicurezza sono legati ad un cattivo utilizzo del computer da parte dell’utente, che scarica software da siti poco affidabili o tramite Peer to Peer senza prestare un minimo di attenzione, ritrovandosi malware, spyware e virus vari. Antivirus non aggiornati o scaduti, software non originale con relative patch o cure che vengono segnalati come minaccia….anche se si sente spesso che è un falso positivo quindi non crea problemi! Proviamo ad utilizzare solo software ufficiale regolarmente acquistato oppure open source, evitiamo di scaricare mille torrent e vedremo che la sicurezza del sistema aumenta in modo esponenziale….
- Privacy: questo fattore è molto personale e soggettivo in quanto ogni persona ha il proprio modo di considerarla. Ma anche qui dipende molto da come si utilizza il computer e che importanza le diamo. In Windows 10 si possono modificare molti parametri per tutelare la propria privacy. Su alcuni punti la politica di Microsoft fa sicuramente riflettere…ma se consideriamo importanti i nostri dati è bene iniziare a leggere l’Informativa e semmai modificare alcune impostazioni e perché no, modificare anche le abitudini d’uso del computer.
Vediamo meglio alcuni punti.
Nella pagina dedicata alla Informativa sulla Privacy si può leggere nel dettaglio alcuni dei dati raccolti. Qui un estratto:
Microsoft raccoglie e sfrutta dati su voce, input penna (scrittura manuale) e scrittura su dispositivi Windows dell’utente per migliorare e personalizzare la capacità di riconoscere correttamente l’input dell’utente. Ad esempio, per offrire un riconoscimento vocale personalizzato, Microsoft acquisisce l’input vocale, oltre a nome e nome alternativo, eventi di calendario recenti e i nomi delle persone indicate negli appuntamenti, oltre alle informazioni sui contatti inclusi nomi e nomi alternativi.
E ancora:
I dati raccolti dipendono dai servizi e dalle funzionalità utilizzati dall’utente e includono i seguenti: Nome e dati di contatto, Credenziali, Dati demografici, Interessi e preferiti, Dati di pagamento, Dati sull’utilizzo e connettività, Indirizzo IP, Dati su rete, Contatti e relazioni, Dati sulla posizione, Contenuti. (riporto testo integrale) Microsoft raccoglie i contenuti dei file e delle comunicazioni dell’utente se necessari a fornire i servizi utilizzati. Includono: contenuti dei documenti, foto, musica o video caricati su un servizio Microsoft, come ad esempio OneDrive. Inoltre, includono i contenuti delle comunicazioni inviate o ricevute utilizzando servizi Microsoft come: riga dell’oggetto e corpo di un’e-mail testo o altri contenuti di un messaggio istantaneo, registrazione audio e video di un videomessaggio,registrazione audio e trascrizione di un messaggio vocale ricevuto o di un messaggio di testo dettato.
Come abbiamo visto le informazioni che Windows 10 invia a Microsoft sono abbastanza ampie.
Molte di queste informazioni possono essere bloccate e non inviate a Microsoft, modificando le impostazioni che Windows 10 stesso ci offre. Di seguito i link per modificare le impostazioni della privacy
Ora mi sorge una domanda…….se con il passare del tempo le aziende, piccole medie imprese, uffici, assicurazioni sanità ecc aggiornano i loro sistemi al nuovo Windows 10, cosa ne sarà della privacy? Sicuramente alcune funzioni del nuovo Windows 10 sono interessanti, come per esempio Cortana l’assistente vocale, ma per funzionare in modo corretto ha bisogno di raccogliere molti, troppi dati.
Un estratto dall’informativa della Privacy di Cortana:
Microsoft raccoglie e utilizza diversi tipi di dati, come posizione del dispositivo, dati dal calendario, app utilizzate dall’utente, dati da e-mail ed SMS dell’utente, i contatti chiamati, i contatti dell’utente e dalla frequenza di interazione con tali contatti sul dispositivo. Cortana permette inoltre di connettersi a servizi terze parti per esperienze ulteriormente personalizzate in base alle informazioni condivise con il servizio terze parti. Ad esempio, se l’utente decide di accedere a Facebook da Cortana, Microsoft accederà ad alcune informazioni di Facebook, in modo che Cortana e Bing riescano a fornire consigli ulteriormente personalizzati.
Conclusione
Windows 10 sembra un buon sistema operativo, ad un mese dall’uscita è già stato installato su oltre 70 milioni di dispositivi! Ma la privacy? La politica del “gratis” deve avere un ritorno economico…quindi valutate bene prima di aggiornare all’ultima versione. Non dovete farlo perché è migliore ed è più bello, ma solo se ne avete realmente le esigenze e avete compreso bene come Windows 10 lavora in background, leggendo in modo completo l’informativa e le condizioni di utilizzo.
Restare aperti alle novità è sempre un bene, ma valutate se ne vale realmente la pena…